sabato 25 febbraio 2017

L'AVVOCATO NAPOLETANO






Mi guardo allo specchio. Mancano pochi minuti all'incontro. Sono un po' nervosa, ma l'attesa ......... mi eccita. Non so chi entrera' da quella porta, questa sera. E' cosi' ogni volta. Lei, la mia padrona, vuole offrire me, in pasto ai suoi laidi porci, me .... che ho la pelle tenera di una ragazzina, una sedicenne, le labbra mordibe e rosee. I miei lunghi capelli biondi sono cosi' soffici e lucenti, gli occhi sensuali, le guance leggermente arrossate, il collo snello, il busto eretto. E il mio corpo? Lo vedo riflesso nello specchio. I seni prorompenti e i capezzoli, gia' turgidi, sporgono dal mio tubino. Le gambe lisce e lunghe mi danno un'aria da donna sofisticata su questi tacchi a spillo. Mi giro di profilo per ammirare il mio sedere. Lo accarezzo e lo palpo per sentirne la consistenza. E' sodo, alto! E' cosi' che lei mi vuole. Bella, attraente, ma puttana. Puttana soprattutto! Ed e' quella che sono.

L'attesa termina non appena sento suonare il campanello. Lei va ad aprire. Il mio cuore batte all'impazzata. Potrebbe saltarmi fuori da un momento all'altro. Chissa' chi si nasconde dietro quella porta..... Non oso guardare. Abbasso la testa e vedo delle scarpe. Nere, banali, con i lacci. Porta dei semplici pantaloni, scuri anche questi. Intanto la sua voce irrompe nella stanza, ha un accento napoletano. E' roca, dev'essere un vecchio, un accanito fumatore. Si salutano. Sollevo lo sguardo e lo vedo, lo vedo finalmente. Indossa una bianca camicia e una giacca grigio scura. Niente di elegante, anzi. Dal viso direi che e' un uomo sulla sessantina. Ha la barba incolta e brizzolata. Un grosso naso butterato con dei peli che fuoriescono dalle narici. Lei lo fa accomodare, me lo presenta, e' un avvocato, dice. Lui mi viene incontro, mi guarda e mi sorride come solo i porci viziosi sanno fare. Poi spalanca la bocca per salutarmi e noto degli orribili denti marci, ingialliti dalla nicotina. Oddio! Mi fa ribrezzo! Non posso credere che la mia padrona voglia concedermi ad un vecchio cosi' repellente, rugoso e puzzolente! Ma lei e' una donna crudele. Una padrona spietata con le sue schiave. I loro sguardi complici mi fanno rabbrividire. Mi vedo gia' nuda nelle braccia di questo porco ed improvvisamente avverto una fitta allo stomaco, un calore potente che sembra esplodermi nel ventre e scendere giu', nella mia fica gia' umida. Dio come mi sento eccitata! Mi fa schifo tutto questo, ma mi prende la mente, mi fa bagnare, mi sconvolge.

Il vecchio si avvicina e mi invita a sedermi accanto a lui. Mi prende per mano. Sembra gentile. Non e' la prima volta che offro il mio corpo a perfetti sconosciuti in questo arem del sesso, ma con lui e' diverso. Mi sento gelare il sangue .... e allo stesso tempo mi sento avvampare. Il cuore continua a battere. Una parte di me vorrebbe scappare, ma l'altra e' persa in questa libidine fatta di perversioni indicibili. D'improvviso sento la sua mano sul mio braccio. Mi accarezza, si avvicina con la bocca, mi sposta i capelli e comincia a baciarmi sul collo. Lo mordicchia, lo lecca. Sento la sua lercia saliva bagnarmi tutta, mentre con l'altra mano mi accarezza le cosce infilandosi sotto il tubino. Ha un tocco leggero, ma da maiale. Quelle mani bitorzolute mi tastano con decisione, con passione. Intanto la sua lingua si avvicina alle mie labbra. Che schifo! Ho un fremito, un sussulto! Lui se ne accorge e si ferma. Mi guarda per qualche secondo, mi sorride di nuovo, fissandomi negli occhi. I suoi denti orrendi sono ad un centimentro dalla mia bocca. Vorrei sprofondare. "Hey puttanella, che ti succede? Non ti piace?". Non rispondo. Il puzzo del suo alito mi annienta. La padrona ride "Non le piace?! Ma certo che le piace! E' una puttanella viziosa che nemmeno immagini! Toccala! Senti quanto e' bagnata! Scommetto che e' un lago, la troia!". A quelle parole il mio respiro si blocca. Sento un fiume scorrermi tra le cosce. Guardo le sue orribili mani e tremo, ma al contempo straripo per l'eccitazione. Quelle vecchie dita, dalle unghie ingiallite, si infileranno dentro di me, mi pizzicheranno, si prenderanno i miei dolci umori e il mio corpo, tutto!

Il vecchio porco non aspetta altro. Di nuovo mi lecca il collo, le guance, le labbra. Che schifo! Poi la sua mano sale sul mio seno, lo palpa, sposta la scollatura, una spallina mi scivola, il mio capezzolo e' ora completamente nudo e le sue dita se ne appropriano. Lo pizzicano, lo torturano, lo tirano. Chiudo gli occhi, sospiro, gemo. Gli offro il mio seno come se dovesse bere dai miei capezzoli. Il mio ventre sale e scende. Intanto la sua mano mi sposta le mutandine sotto al vestito, mi allarga le gambe, me le schiaffeggia "Su, da brava, cagna! Da brava! Fammi sentire quanto sei puttana! Fammi vedere se sei davvero quella puttana viziosa che dice la tua padrona!". Le sue parole mi riecheggiano nella testa. Lo sento forzare, entrare spavaldo, irrompere nella mia fica con quella sporca mano lasciva. Un dito, poi due. Lo sento sempre piu' forte, piu' prepotente. Sono un fiume inarrestabile. Ad un tratto la sua mano si sposta sul mio fianco, afferra il laccetto degli slip e me li strappa, ingordo, irrefrenabile! La padrona ride, gode alla vista della sua schiava abusata da un lurido verme che potrebbe essere mio nonno!

E' incontenibile, mi sfila gli slip e li getta a terra. Lui si leva la giacca, si sbottona la camicia e si spoglia. Il suo petto villoso e' uno spettacolo orripilante. Mi schiaffeggia ancora la fica. Sorride. Emette degli strani grugniti. Mi sta alitando in faccia, poi sul collo, ora sui seni. Me li morde, forte. Mi scivola anche l'altra spallina. Il piacere mi sta travolgendo. Spalanco le gambe. Voglio che mi prenda, il maiale. Ha un odore orribile, di sudore, di vino, di fumo, ma mi inebria. Mi arriva al cervello. Poi d'un colpo mi sfila il vestito ed io rimango completamente nuda. Lui si toglie i pantaloni, poi le mutande. Mi getta con forza a terra e mi sovrasta, con tutto il suo peso. E' disgustoso, con quella grassa pancia pelosa.

Quei denti orribili mordono la mia tenera carne, la insozzano di marcio, la deturpano, la violentano. Intanto il suo cazzo preme sul mio pube. Spalanco gli occhi come fossi trafitta da una lama rovente! Il porco vuole prendermi, vuole possedermi! E cosi' fa. Quel cazzo orribile, enorme, segnato, sporco di sborra e' adesso tra le mie cosce. "Bambolina, allarga bene le gambe che ora ti prendo! Ahahahahha". La sua risata sguaiata mi ricorda quanto sia fragile sotto di lui, preda ambita, succulenta. Faccio come dice, gli porgo il mio caldo fiore e lui lo penetra avido e spinge, spinge, spinge. Fa male, molto. Strizzo gli occhi, il dolore e' forte, ma lui non si ferma, mi vede piangere e l'eccitazione sale alle stelle! Ride ancora "Ahhhhhhhhh, che bella puttanella che sei!!!!!! Ahhahahah!". Poi mi afferra per i polsi e me li porta sopra la testa. E' paonazzo in volto, lo sguardo scintillante di libidine, il sudore gli cola dalla fronte. E mentre il dolore sale, il piacere si fa strada. Mi tasta i seni, me li succhia, me li lecca. Mi sta sfondando, il porco! Intanto la padrona ci gira intorno. Vedo le punte delle sue scarpe vicino a me. Com'e' bella, elegante! Mi tortura, ma io l'adoro, la amo la mia padrona! Voglio essere la sua schiava prediletta. Voglio essere totalmente sua e sottomettermi completamente al suo volere.


E l'avvocato spinge, spinge come un cavallo impazzito, ma non viene, non ancora. Io sono un fuoco, brucio! Lei mi guarda dall'alto "Che puttana depravata sei! Guarda quanto godi ad essere scopata come una sudicia cagna!". Il maiale ride e grugnisce allo stesso tempo. Poi rallenta ed esce. Per qualche secondo rimango interdetta. Che succede adesso? Il porco si alza, prende uno dei calici che la padrona ha lasciato sul tavolo e beve. Ce ne sono vari. Mi chiedo se siano li' per bellezza o se stia aspettando altri ospiti. Un brivido mi pervade.


Lei si avvicina a me, quasi si inginocchia e con la punta del frustino mi accarezza la fica aperta. Mi sorride come una dolce amante, poi mi bacia le labbra, mi accarezza i capelli. Potrei morire per lei.


"Puttana, ti stai divertendo eh! Alzati! Forza!'". Io mi alzo, in attesa dei suoi ordini e vedo il porco grassone tornare verso di me. Ho un fremito! Ma lui mi prende per un braccio e lentamente mi fa inginocchiare. Ho il suo cazzo orribile in faccia, se lo sta menando davanti ai miei occhi "Puttana, apri la bocca!". Lo guardo con i miei occhi grandi "Puttana, su, apri!". Cosi' dischiudo le mie labbra e lo prendo dentro di me. Puzza di piscio, puzza di schifo, ma lo lecco e lo succhio tutto e lui spinge, di nuovo, me lo sento in gola. Mi viene da vomitare, da tossire. La saliva mi cola dagli angoli della bocca. Mi spinge la testa dandomi il ritmo. L'odore e' nauseante eppure sono eccitata, eccitatissima. D'improvviso la padrona si avvicina con il frustino e comincia a sculacciarmi, poi me lo strofina sulla fica, me la schiaffeggia ed io godo, godo, godo come una troia quale sono! Si, sono una puttana, la sua puttana! Allargo ancora di piu' le gambe e lei rincara la dose. E il porco mi scopa la bocca, ma non viene, non ancora. "Ma che brava puttana e' la mia schiava! Guarda come succhia, come gode!". Io sto per avere i conati di vomito, respiro a fatica, il sudore mi scivola sulla schiena, tra i seni. Chiudo gli occhi. Mi lacrimano ancora. Poi il porco mi lascia, mi guarda dall'alto in basso, anche lui. Questa e' la sottomissione di una schiava a due belve crudeli. Poi appoggia un piede sul divano e allarga le gambe offrendomi le sue flaccide palle e il suo culo. "Avanti cagna, lecca! Lecca tutto! Fammi vedere di cosa sei capace, puttana!". Alla vista di quello schifo paradossalmente la mia fica comincia a pulsare, a bagnarsi oltremodo. Infilo la mia testa sotto di lui e avvolgo le sue palle pelose con la mia lingua. Le succhio, le divoro e proseguo fin verso il buco del suo culo. Potrei vomitare per l'orrore a cui mi stanno sottoponendo, ma non voglio disubbidire alla mia padrona e poi questo gioco mi sta facendo impazzire. Cosi' lecco tutto, cazzo, palle e culo, partendo dalla cappella fino ad arrivare al suo maledetto lurido buco puzzolente. Mi sento una cagna vogliosa, sporca, vinta dalla perdizione. Inginochiata a quattro zampe doso ogni movimento cercando di accontentare la sua brama di lussuria.


Poi mi spinge a terra di nuovo e mi solleva i fianchi. "Ti piace, eh! Puttana!" Lo vedo adorarmi il culo. Lo palpa libidinoso. Ha la bava alla bocca. Che schifo! Sta puntando il suo cazzo duro sul mio buchino. Me lo tocca con quelle dita consumate dal vizio. Lo apre, lo fruga, ci sputa sopra e la sua saliva scivola sulla mia fica. E in questo orrore io godo, gemo, mi perdo! Ohhhhhhh. Non oso pensare al dolore che sentiro' tra poco. Cosi' il maiale comincia a menarselo e con la punta inizia a penetrarmi. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Fa malissimoooooooo!!!!!!!!! Quello spinge e piano piano entra. Come un carrarmato avanza e sfonda ogni resistenza. Urlo. Il dolore e' lancinante, forte, potente. Me lo sento fin nello stomaco, quel cazzo orribile e vecchio, duro come il ferro, venato. Ahhhhhhhhhhhhhhhhh. Che schifo! Non so quanto ancora posso sopportare tutto questo, ma e' strano, e' indescrivibile, mi piace, mi assale il godimento, mi stritola le viscere, mi agguanta in una morsa di dolore e piacere. Chiudo gli occhi. Gemo e mi contorco. La mia padrona e' davanti a me, mi guarda "stupida puttana, ti piace prenderlo nel culo, eh! Sei solo una sporca puttana vogliosa di cazzo!". Vorrei baciarle i piedi, ma sono presa dal maiale. Mi stringe per i fianchi e non mi molla. Sento le sue palle sbattere sul mio culo di velluto. Ha aumentato il ritmo! Mi sta fottendo come un animale. E' un depravato schifoso. Piango! Non resisto piuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu'!!!!


Mi fanno male anche le gambe, le braccia, sono stretta nel dolore, ma l'eccitazione aumenta. Oh siiiiiiiiiiiiiiiii, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii. Adoro che mi sbattano e mi maltrattino come un'insulsa meggera. Il porco grugnisce, sempre piu' forte e alle fine viene, viene dentro di me. Piano piano rallenta, poi lo sento uscire e il mio buco si richiude. Tossisco, mi asciugo le lacrime, mi siedo. Tasto la mia fica, ancora spalancata e la sento bagnata, di umori, di sperma, di tutto. E' bollente, pulsa ancora. La padrona e' contenta di me. Si avvicina e mi bacia sulle labbra. La guardo incantata, prostrata ai suoi piedi. Farei di tutto per lei.


Intanto il porco si riveste. Sembra soddisfatto anche lui. Io mi alzo, prendo il mio vestito e vado in bagno. Ho bisogno di sciacquarmi. Il mio sedere brucia da morire e ho ancora la sua sborra che mi cola tra le gambe.


All'improvviso suona di nuovo il campanello.

Sento la padrona andare ad aprire.

Piu' voci si intrecciano tra loro.

Sono tutte maschili.

Poi odo bussare alla porta del bagno.

E' lei. Ho sentito i suoi tacchi a spillo .....

"Puttanella! Abbiamo ospiti!"


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