sabato 4 marzo 2017

COME NASCE UNA SCHIAVA 6 - E' FINITA LA BENZINA



Saliamo in macchina. Appena accendi il motore ti accorgi che sei quasi in riserva. Dobbiamo andare immediatamente a fare benzina. Cazzo! Questa e' proprio una seccatura per te. Capisco dal tuo sguardo funesto che la cosa rischia di mandare a monte il tuo progettino per la serata, per il dopo cena. Ah, mi sento quasi risollevata. Penso che un altro cazzo forse non lo sopporterei, sono stanca e giro la testa per nasconderti un leggero sorriso. Tu non te ne accorgi perche' sei concentrato ad imprecare. Mi conviene stare attenta. Adirato come sei potresti farmela scontare amaramente, anche solo per una piccola smorfia fuori luogo.

Metti in moto e parti a razzo. Ho la fica che mi brucia. Con tono da padrone quale sei mi urli di non sporcare il sedile con quella lurida fica da puttana che mi ritrovo. Anzi, mi ordini di togliermi il top e di metterlo sotto il culo. Piscio e sperma e quant'altro mi coleranno sul top direttamente. Veramente non sono molto convinta di poterlo fare. Ho un po' freddo senza niente sopra e poi … non si sa mai ... se mi vedesse qualcuno? ok che siamo praticamente in aperta campagna, ma stare con le tette al vento seduta in macchina accanto al guidatore non e' proprio il massimo. Si, insomma, mi vergogno un po'.

NIente da fare. Non posso oppormi. Capisci il mio imbarazzo dallo sguardo sconsolato che ho appena assunto. Cosi' mi sfilo il top e me lo metto sotto al sedere. Poi allunghi una mano per sentire se sono bagnata e quando ti rendi conto che sono ancora un lago mi penetri con un dito e me lo infili in bocca. Mi dici che faccio schifo, sono proprio una cagna in calore. Mi fai leccare il tuo dito per bene, sporco com'e' dei mie umori e di tutto il resto. Poi mi schiaffeggi sui seni, che in un attimo diventano rossi e doloranti. Le mie flebili urla di dolore ti fanno drizzare il cazzo. Continui. Piu' forte. Mi dici "urla troia! Urla! voglio farti urlare di dolore! E' quello che ti meriti! Adesso, se non troviamo il modo di fare benzina e rimaniamo bloccati in mezzo a questo schifo, ti metto sulla strada a battere. Il primo che si ferma te lo trombi e poi ci facciamo dare un passaggio.

Oddio. La fica comincia a pulsarmi adesso. Il lago che ho tra le gambe sta bagnando il mio top. Continui a schiaffeggiarmi I seni, a pizzicarmi le areole, I capezzoli. Poi prosegui e mi ulri ancora "Eh?! Puttanat! Perche' non parli?! Ti ho detto cosa devi rispondere "Si Padrone"!. Allora ?! Eh!?!".

"Si Padrone", rispondo a testa bassa.

Dopo una decina di minuti troviamo un distributore di benzina. Parcheggi in un angolo buio e mi dici di rimettermi il top che dobbiamo scendere. Faccio come dici. IL top e' macchiato di sperma, piscio e umori, proprio come immaginavo. Nell'imbarazzo piu' totale lo rinfilo e prego affinche' quelle quattro persone che intravedo ferme a fare il pieno non notino nulla.

Invece no. Sotto le luci della pensilina si vede benissimo l'alone giallastro e si sente il puzzo di piscio. Tutto e' ben in vista . Prima di fare benzina vuoi andare al bar a prenderti un'altra birra. Hai troppa sete. La cena era salatissima. Io ti seguo come una cagnetta fedele. Poi mi prendi per un braccio e mi spingi avanti. Vuoi gustarti gli sguardi libidinosi dei porci che girano di notte.

Entriamo e ti fermi a scegliere la birra dallo scaffale frigo. Un uomo sulla cinquantina, con i baffi folti e lo sguardo da criminale mi scruta dalla testa i piedi, poi mi palpa il sedere. Con quelle manone mi prende tutta una chiappa intera. Si avvicna al mio orecchio e mi sussurra "quanto ti prendi. Puttana?". Tu noti la scena, ma non ti scomponi. Intanto quel porco continua. .Sento le sue dita scavarmi nella fica. "Puttana – mi dice – come sei bagnata! Vieni a farti un giro con me!. e mi scoppia a ridere sul collo. Sento il suo alito puzzolente addosso. Tu intanto hai scelto la tua birra e vai alla cassa a pagare. Io ti seguo. Paghi ed usciamo, ma non e' ancora tempo d fare benzina. Dopo il primo sorso senti che devi andare a pisciare, cosi' mi fai un cenno con la mano, come si fa ai cani e mi ordini di seguirti. IO ti vengo dietro, mi dici di aprirti i pantaloni, di prenderti il cazzo in mano e di farti pisciare. Poi dovro' ripulirti tutto con la mia bocca e con la mia maglieta se serve. Io rispondo "si padrone".

Il porco con i baffi ha visto tutto. Ci ha seguiti. Mi guarda mentre ti faccio il pompino per ripulirti la cappella come piace a te. Mi fai alzare, mi prendi di forza e mi leghi le braccia dietro la schiena. Non posso muovermi cosi'. Ho paura. Cosa vuoi farmi? lo sai che il baffone sta aspettando di scoparmi. E; questo che vuoi da me, che mi scopi, che mi faccia prendere!

Il baffone si avvicina lentamente. Tu gli dici che ho la fica che sbrodola, come una puttana schifosa. Ho paura del baffone, lo sai. Provo a divincolarmi, la gonna stretta di jeans si solleva per i movimenti che inavvertitamente faccio cercando di liberarmi.

"Stai ferma troia! Non lo vedi che abbiamo compagnia!? Apri le gambe e fatti servire!".

Il baffone intanto si e' sbottonato i pantaloni anche lui. Ti guarda e dice "Hai proprio una bella troia sotto mano, quanto vuoi? non mi sembra che valga poi tanto questa puttana!".

Tu sei arrapato all'idea di farmi scopare per quattro soldi. Cosi' gli chiedi quanto ha in tasca. Lui tira fuori 10 euro e me li infila nel top, in mezzo ai seni. 



Continua ..... Settima parte

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