venerdì 23 giugno 2017

SE LASCIASSI IL MIO NUMERO .....





Quale nome potrei darmi? non voglio pensarci troppo. Tanto e' solo un gioco del cazzo. Il primo che mi viene in mente .... mmhhh ... Iris! 

Appicico un foglietto alla parete della cabina. Lascio solo nome e numero di telefono. Niente foto, niente breve descrizione. Tanto e' solo un gioco - mi ripeto, un gioco del cazzo! 

Scappo via ...

Torno a casa. Fisso il cellulare. Chiamera' qualcuno? Un'ansia silente mi assale. Passano le ore. Non riesco a dormire ... poi ..... quando sono ormai uno zombi in catalessi .... squilla il cellulare. Sobbalzo, Un numero sconosciuto appare sul display.
Rispondo?
Mi prendo qualche secondo per pensare .... 

"Pronto ...."
"Iris?"
"Si ........ "
E' la voce di un uomo. Resto appesa, in attesa che dica qualcosa .... 
Ha un timbro profondo, molto virile. Sembrerebbe corpulento, un grassone mi verrebbe da dire, di mezza eta'. Cerca di essere educato, ma lo trovo comunque rozzo. Mi chiede un appuntamento. Che faccio? Cazzo! Non ho pensato a dove fissare gl incontri. 
Capsice subito che non sono del mestiere. Cioe', non sono abituata a certe cose. Questo lo eccita particolarmente. Lo capisco dal tono della voce. Mi chiede quanti anni ho. Abbasso l'eta' per stuzzicarlo, dico che ne ho 18 appena compiuti. Ne ho pochi di piu', ma comunque ne dimostro meno.

Mentre parliamo mi chiede qualcosa di me, come sono, cosa indosso, cosa so fare. Sto al gioco. D'altronde l'ho scelto io. La sua voce comincia ad ansimare. Il porco si sta facendo una sega! Ok, non lo nascondo, fanculo! Mi sto eccitando a saperlo con il cazzo in mano mentre parla con me! 

Infilo le mani nelle mutandine e comincio ad accarezzarmela  ... poi .... entro leggermente con i polpastrelli. Sono fradicia. Il maiale ora lo sa. Il mio respiro e' diverso e me lo dice diretto, comincia a chiamarmi puttana, troia. La cosa mi eccita da impazzire. Mi sfilo le mutandine, allargo le gambe. Prendo a pizzicarmi il clito, me lo strizzo, voglio farmi male, cazzo! Voglio pensare che sia il porco a violentarmi, che me la sono andata a cercare, che lo lascio abusare di me, mentre fingo di non volerlo. 
Il bastardo viene e chiude in fretta la comunicazione. Mi da appuntamento alla stazione, domani ore 20. 
Io non sono ancora venuta invece. Bastardo!

Mi sdraio, ho ancora la fica bagnata e una voglia irrefrenabile di toccarmi, pensando a lui. 
Mi lecco le dita, chiudo gli occhi, poi di nuovo sul clitoride, strofino forte, brucia! Continuo ... mentre penso che domani sara' lui a farlo e in pochi secondi arrivo. Ahhhhhhhhhhhhhhh

L'eccitazione continua fino al giorno seguente. 
Arrivano le sette di sera, mi preparo per l'appuntamento. 
E' tutto il giorno che penso a cosa indossare. Ho rivoltato l'armadio. Alla fine decido per una camicia bianca e una gonna corta a pieghe. Ballerine nere. Mi sento tanto scolaretta. 
Sotto? reggiseno a balconcino e perizoma. Non ho molto seno, ma con il push up ostento almeno una taglia in piu'. 

                                                           
                                   


Arrivo alla stazione che e' quasi buio. Sento il cuore scoppiarmi. Le gambe tremano. Stringo la borsetta sotto braccio.
Ha detto "sala d'attesa". Di solito non c'e' quasi nessuno. 
La vedo, e' in fondo al corridoio. Effettivamente non c'e' anima viva, se non un barbone che dorme in un angolo, poco prima della stanza.
Entro. E' vuota, la luce bassa. Sono in anticipo di pochi minuti. Mi siedo e aspetto. Inutile dare voce ai vari ripensamenti, ormai sono qui. 

Sudo un po', mi guardo intorno, poi .... d'improvviso vedo la porta aprirsi. Un uomo alto e corpulento entra, lanciando la sua ombra sul pavimento. Si sofferma sulla soglia, mentre mi guarda con aria interrogativa. E' lui. Non puo' essere altrimenti. 
Lentamente si avvicina e si siede accanto a me.

"Iris?"
"Si!" rispondo quasi balbettando. Cerco di stare calma ma mi sento avvampare. Il sangue mi va alla testa, il cuore schizza in gola. Oddio! Sto giocando a fare la puttana! Non ci credo!

L'uomo non parla. Mi guarda attentamente. Mi prende per un braccio e mi invita ad alzarmi. E' poco piu' alto di me, capelli bianchi e lisci, spalle larghe, corporatura tozza.

Le sue mani si posano sui miei seni, poi scivolano giu', tra le mie cosce. Si soffermano per qualche istante, carezzandomi. Proseguono sulle gambe nude e tornano su, a sentire le mutandine. Bagnate! Ho un fremito! 
Lui continua. Sento le sue dita strofinarsi sulle mie mutandine bagnate, poi entrare leggermente. Ora la sua mano e' a contatto con la mia carne, calda, fradicia. 

"Puttanella, e' il tuo primo incontro .... Ehhh! Non e' vero?".
Sorride, ma io mi sento derisa .... Non rispondo. Ho un nodo alla gola. Credo stia leggendo l'imbarazzo nei miei occhi.

Poi torna di nuovo su, a sbottonare la camicetta. Usa movimenti lenti, mentre mi guarda le labbra. Sono asciutte, le inumidisco con la lingua. Il cuore non smette di battere, e' come un martello pneumatico. Angoscia. Panico!

Le sue mani continuano a scendere, finche' non apre tutta la camicia. Rimango in reggiseno. Lo guardo con aria contrariata. Qualcuno potrebbe entrare da un momento all'altro! Guardo la porta spaurita e lui mi trascina verso il bagno.


                                                           
                 


Entriamo. Come tutti i bagni delle stazioni e' di uno squallore infinito. Puzza, tracce di piscio si dispongono sul pavimento tra pezzi di carta igienica e schifezze varie. 
Non so perche', ma la cosa mi eccita ancora di piu'. Potrei diventare Iris, la puttana dei cessi. 

Ora l'uomo mi slaccia il reggiseno, che mi scivola in avanti, sulle braccia. Mi palpa i seni, mi strizza i capezzoli. Ahhhhh! Il primo gemito esce sottile. Continua, strizza piu' forte. Mi piace da impazzire. Quelle sue mani rozze mi toccano senza tanti complimenti. 
Poi, tira giu' la zip della gonna, quella scivola a terra, come il mio reggiseno, mentre mi tasta. Ovunque. 
Ho il perizoma fradicio. Scende a leccarmelo. Brividi. In tutto il corpo. Lentamente me lo abbassa e la mia fica aperta si rivela a lui lucida e piccola. Sento le sue dita infilarsi dentro, giocherellare con il clito, pizzicarmi le labbra. 
La sua lingua si insinua vorace. Comincio ad ansimare, lo guardo mentre mi mordicchia, mi lecca, mi sputa sul pube e quella mi cola proprio negli slip. 
Mi palpa il sedere e avvicina il mio bacino alla sua bocca. Mi sta divorando. Lo sento grugnire, fare dei versi da maiale. Anche il suo respiro aumenta.

                                                   
                               


Poi mi gira. Faccia e mani contro il muro. Anche le tette premono contro il freddo intonaco del cesso. Ora ho i capezzoli enormi e dritti!

Lo sento allargarmi il sedere e cercare il buchino. Un paio di sculacciate per farmi urlare, qualche pizzico. Poi il suo dito e' dentro il mio buco. Si abbassa di nuovo, per leccarmelo e intanto scava. 

"Puttanella!!! Hai il buchino stretto ... mmhhhh.....!". L'uomo e' eccitato. Io mi sento esplodere. Ho lo stomaco in subbuglio. Si chiama eccitazione, credo! 

"Dai tesoro, spingi! Fammi vedere come apri il buco del culo!". Io spingo e il buco si apre. Sento le sue dita entrare e ruotare. Poi inizia a stantuffare. Mi giro per guardare e vedo il suo braccio possente, da camionista, che si muove veloce. Il dito entra ed esce ed io gemo, sempre piu' forte. 
Un'altra sculacciata! Poi, di nuovo su, a strizzarmi le tette, forte, fortissimo.
Mi schiaccia con tutto il suo peso, mentre si sbottona i pantaloni e tira fuori il cazzo, grosso, duro, carnoso. Vedo fili di sborra colare sul mio perizoma. 
La cosa mi manda fuori di testa. 
Allargo le cosce. Lo sento spingere con il cazzo sul mio culo. Appoggia la cappella sul mio buco e spinge, spinge fortissimo. Fa male. Non l'ho mai preso nel culo. 
Intanto mi strizza i capezzoli, mi lecca il collo.

"Puttanella! Ora ti apro! Lo so che ti piace!". 
Non rispondo. Ho paura del dolore. Paura che domani non potro' piu' sedermi, almeno per un po'. 

Chiudo gli occhi. La sua cappella sta entrando, sempre di piu'. Sto per piangere .... mi sento sfondare eppure resisto. Mi piace sentirmi il grassone addosso, con il cazzo sborrato, che mi usa come una puttana! 
Sta quasi per venire, mi respira addosso. 
Ora sento le sue mani spostarsi sui miei fianchi e tirarmi verso lui. Mi fa mettere a pecora e con il cazzo tenta di entrarmi in fica. Eccolo. Finalmente entra. Lo sento, e' enorme. Spinge come un animale. Il mio esile corpo si muove sotto la spinta dei suoi colpi. Intanto il perizoma e' sceso fin sotto le caviglie, lo vedo strofinare sul pavimento. 
La mia eccitazione e' al massimo. POi di colpo l'uomo esce e mi gira di nuovo. Mi ordina di inginocchiarmi, vuole che gli succhi il cazzo. Me lo infila in bocca e mi prende per la testa. Mi usa come sborratoio. 


                                                                                  



Chiudo gli occhi, sento il sapore della mia fica su di lui, poi la sua sborra. Fatico persino a respirare, ma non importa. Voglio farmi usare. 
Poi di nuovo esce e mi prende per i capelli. 

"Puttanella, ora leccami le palle, da brava cagna!".
Ubbidisco. Lecco le sue palle pelose, grosse. Me le sbatte in faccia, umiliandomi, poi mi da il suo culo e mi ordina di leccare anche quello, di leccargli il buco.

"Puttana, leccami il culo!". Io sono a quattro zampe. Infilo la mia lingua dentro il suo buco e lecco, lecco piu' che posso. Ha un sapore acido, e' umido. Poi torno davanti e di nuovo l'uomo me lo infila in bocca. Me lo sento arrivare in gola. Mi sta spaccando le mascelle, ma continuo. Ancora non viene. 

Sono esausta, eppure il godimento e' massimo. 
L'uomo d'improvviso mi ordina di alzarmi e di nuovo mi mette con la faccia al muro, a pecora un'altra volta. Mi apre la fica con le mani e mi prende!
Mi sta sfondando, ancora! E' stupendo. Spinge impazzito mentre ansimiamo quasi all'unisono. 
Poi finalmente arriva e mi riempie di sborra. Me la sento colare sulle cosce, bollente.

Ora si ferma. Mi tocca la fica ancora aperta e fradicia. Mi penetra con le dita. Io muovo il bacino. Non sono ancora venuta. Vorrei che mi riprendesse. Invece l'uomo mi strizza il clitoride, poi me lo strofina forte e l'orgasmo esplode sotto i suoi occhi. 

"Puttanella, sei stata brava! Brava per essere il tuo primo incontro .... Ora dammi la borsetta!".

Lo guardo con aria interrogativa. Come sarebbe a dire dammi la borsetta?! Sono io quella che devo essere pagata!
Ma lui mi fissa, mentre si riveste. 

"Raccogli i tuoi vestiti! Su, rivestiti!".
Faccio come dice. Raccolgo la gonna, il reggiseno e il perizoma. Li infilo senza dire una parola. Abbottono la camicetta. Noto delle macchie sui vestiti. Sicuramente il piscio del pavimento. 
Il perizoma e' bagnato. C'e' la sua sborra dentro. Che schifo! 
Eppure la cosa mi eccita. Strano! Piu' mi fa schifo e piu' mi prende la mente!

"Allora puttanella, dammi la borsetta!".
Gli do la borsetta. Lui l'afferra, la apre, prende il portafogli ed estrae i miei 50 euro.

"Questi li prendo io! Le puttanelle alle prime armi devono fare molta esperienza prima di guadagnare soldi. Se mai sono io quello ad essere pagato, visto che ho molta piu' esperienza di te! Ahahahahah".

L'uomo ride, mentre si intasca i miei soldi. Poi, mi restituisce la borsetta. Mi fissa ancora una volta. Mi prende per il viso e mi bacia. Con la lingua. Ricambio il bacio. Dovrei odiarlo, mi sta derubando, eppure la cosa mi eccita. 

"Ora che ho il tuo numero ti chiamero' di nuovo, puttanella!".

"Ok!".

Poi apre la porta e se ne va. 
Io rimango li', davanti allo specchio. Mi guardo per qualche secondo, mentre mi sistemo i capelli e la camicia.

Poi esco. Mi incammino verso la fermata dell'autobus e torno a casa.

Speriamo che richiami presto. 
Mi e' piaciuto essere la sua puttana.
Chissa' di chi altro lo saro'. ... 





                                                                             

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come autrice sei unica.

Sempre ad alto livello.

Continua

Anonimo ha detto...

Hai un grande talento. Bravissima.