lunedì 6 marzo 2017

COME NASCE UNA SCHIAVA 8 - UNA ROSA ROSSA



Cosi' mi riprendi per le braccia, da dietro, e mi leghi i polsi con quella corda che hai appena comprato. Chino il capo in avanti, guardo il mio corpo e penso "eh si, sono proprio una puttana, una sporca puttanella che si fa anche pisciare addosso …. e ne gode soprattutto .... ne gode …... !". Mi chiedo come sia possibile. E' presto detto. La mia sottomissione a te mi ha fatto perdere il controllo di me stessa, della mia vita. Ormai puoi fare di me tutto cio' che piu' ti aggrada. All'improvviso mi afferri per la testa e mi appoggi una stoffa sugli occhi. Me la leghi dietro e stringi forte. Mi stai bendando!


Oddio! Ora mi fai veramente paura. Mi prendi di forza ancora una volta e mi trascini dietro a dei cespugli alti che costeggiano l'area di sosta dove e' situata la pompa di benzina. I due porci ridono eccitati. Non hanno mai visto una puttanella come me, legata e bendata nel cuore della notte, offrire il suo elegante e tenero corpo per soddisfare le voglie del suo padrone.


Non ti importa che sia senza il top e con la gonna strappata. Non ti importa che io possa sentire freddo, non ti importa che la mia pelle possa essere graffiata dai rami del boschetto in cui mi stai portando. Non vedo nulla e non so dove sto mettendo I piedi.


Arriviamo vicino ad un grande albero. So che e' grande perche' uno dei maiali sta constatando quanti rami ha e chissa' a quale mi appenderai con le braccia alzate. E cosi' fai. Io mi dimeno, ti chiedo cosa hai intenzione di fare, dove mi hai portata. Tu mi urli "zitta troia, questo e' quello che ti meriti!". Mi afferri per il mento e mi sputi in faccia. Sento tutto il tuo disprezzo, ma la cosa mi eccita. Non so perche'. Poi mi baci, mi baci forte e rude, come sai fare tu.


Lentamente scendi con le labbra. Mi sfiori il collo e appoggi le tue mani sui miei fianchi. Mi fai scivolare a terra la minigonna. Ora sono completamente nuda. Le tue labbra scendono ancora. Mi baci i seni, poi mi mordi i capezzoli, me li lecchi. Mi stai facendo eccitare come nessuno e' ancora riuscito. Lentamente porti le tue mani sul mio pube e infili le tue dita dentro di me. Ora uno dei maiali si avvicina e mi tocca il culo, poi mi penetra con le dita. Ahhhh, fa male .... il mio sedere e' stato sfondato a dovere poco fa e non siete sazi.


Con questa benda sugli occhi non riesco a vedere niente, ma la cosa mi eccita ancora di piu'.


Poi improvvisamente ti allontani e mi lasci dondolare nelle mani di quel baffone che mi sta chiavando il culo. Ho paura. Senza il mio padrone mi sento vulnerabile. Ma per fortuna dopo pochi secondi ritorni. Ti avvicini al mio orecchio e mi dici con voce profonda e seria "puttana, ho una sorpresa per te". Poi sento dei pizzichi lungo il collo, sui seni, sul mio stomaco. Dei brividi mi colgono improvvisi. Non so cosa tu abbia in mano, ma mi sta graffiando. Dapprima me lo passi piano, poi affondi e il bruciore si fa piu' forte. Continui, me lo passi sul pube, poi risali. Mi vedi scuotere le braccia, le gambe. Intanto il pappone dietro di me si e' fermato. Probabimente sta ammirando la tua opera d'arte che prende vita sul mio corpo. Quante cicatrici mi stai lasciando sulla pelle? E nell'anima? Non mi importa, in fondo. Sono la tua schiava. IO ho scelto te, come padrone e tu hai scelto me, come schiava,


Siamo perfetti insieme. Mi senti gemere nonostante il dolore. Posso solo immaginare i rivoli di sangue che stanno ricoprendo la mia bianca pelle. Che fai? Cosa hai in mano? Dimmelo! Ti prego! Toglimi la benda e fammi vedere. Ma no, non vuoi lasciarmi la liberta' di vedere quale arma possiedi in questo momento. Ti eccita il potere che hai su di me, cosi' come a me eccita essere totalmente a tua disposizione, per ogni tua voglia o capriccio. Poi riscendi sul mio pube e questa volta sento qualcosa di morbido, di vellutato. Ohhhh, non capiscoooo. Me lo passi sulle grandi labbra, aperte, bagnate e poi sulle piccole ….. poi sulla bocca. "Hai capito puttana con cosa voglio scoparti adesso?". Ho un fremito, credo di aver capito, ma ho persino paura di dirlo. In mano devi avere un fiore, si, un fiore. Ho sentito I petali. Quella morbidezza non si puo' confondere. Ne ho percepito anche il profumo. Avvicini le tue labbra al mio orecchio e mi sussurri che in mano hai una rosa piena di spine. Ho un sussulto. Ora sento le spine graffiarmi la schiena e scivolare lentamente sul sedere. Oddio. Hai veramente intenzione di fottermi con una rosa? Sento ancora i suoi petali sui miei seni e un istante dopo le spine. E' questo quello che mi dai, piacere e dolore, amore e sofferenza. Ed io l'accetto. Non posso piu' sottrarmi ormai. Le tue mani mi tengono ferma e nel contempo adagiano la rosa nella mia tenera farfalla. Sento dapprima il velluto di questa splendida rosa. Mi accarezzi l'esterno, poi ti intrufoli verso l'interno, come se volessi prepararmi. Ti prego, non farmi male. Le mie gambe sono spalancate per te e tu sei pronto a profanarmi. Capovolgi in un attimo la rosa e sento la punta del gambo, fredda e ruvida, appoggiarsi sul mio clitoride, completamente bagnato. La mia bocca dischiusa e tremante e' incapace adesso di proferire parola. Solo flebili gemiti. Muovi la punta del gambo in piccoli cerchi concentrici. Il mio bacino segue i tuoi movimenti. Sento un calore espandersi dentro di me, un fuoco, un brivido che mi esplode silenzioso. Tu insisti, penetri poco a poco, ohhhh, sento la prima spina .... infilarsi. Ho paura, anzi, ho il terrore. Mi penetri ancora un po', sento una seconda spina. Poi sfili il gambo e lo rinfili. Le spine entrano dentro di me come piccole spade, immagino un infame stillicidio, lento e aspro. Mi sembra di sentire il mio sangue colare ovunque, mentre la tua perversa risata riempie il silenzio della notte. Da dove hai preso questa rosa? E le tue mani? mi domando se le spine abbiano tagliato la tua pelle, cosi' come hanno tagliato adesso la mia carne. Potrei leccarti le ferite se tu m lo chiedessi. Eppure il mio corpo esprime godimento, un'estasi sottile che si riversa dentro di te, nelle tue viscere. L'esaltazione che guida la tua mano e' la stessa che spinge la mia fica ad aprirsi, il mio ventre ad ansimare, il mio cuore a battere, il mio respiro a vibrare. E quel ramo spinoso e' sempre dentro di me, lo immergi nei miei umori e lo estrai, pizzicandomi, graffiandomi, torturandomi. POi me lo strofini sui capezzoli. Intanto i due porci si avvicinano. Sento i loro passi. Sono intonro a me. Stasera hanno imparato un nuovo modo di porgere le rose ad una donna, anzi, ad una troia. Si, perche' ormai non sono solo la tua schiava, ma anche una puttana, la tua e di chi vuoi tu.

Il baffone ora mi prende per il mento, mi ride in faccia "hei, puttanella, ti e' piaciuto, eh?!". Sei uno schianto con questa rosa rossa nella fica!". Anche il camionista se la ride. Poi ti avvicini, mi sposti i capelli lunghi e spettinati dal viso. Forse vuoi togliermi la benda. Oh si! Ti prego!

E invece tu te la ridi, insieme a loro. Mi sculacci, sempre piu' forte. Una, due, tre. Ed io grido.





Nessun commento: