sabato 25 marzo 2017

LA CONTESSINA SCALZA




Emma ha 10 anni e adora camminare scalza per casa. Se fosse per lei uscirebbe senza scarpe anche per andare a scuola, ma "a palazzo" non si puo' di certo contravvenire a certe regole!

Gia', perche' Emma e' una contessina, ha il sangue blu. Suo padre e sua madre, i conti di Albachiara, nota famiglia aristocratica ormai decaduta, l'hanno avuta in tarda eta', dopo tanti tentativi falliti. E' la luce dei loro occhi e le concedono ogni cosa.

Per il suo decimo compleanno infatti, su sua richiesta, le hanno regalato Arcy, un cucciolo di Husky. Emma lo tratta come un figlio. Lo veste, lo pettina, ma la cosa che ama fare di piu' e' accarezzarlo. Si, lo riempie di carezze, ma non con le mani, come potrebbe sembrare ovvio, no! Bensi' con i piedi! 

Arcy si sdraia e lei strofina piano le dita sul suo pelo soffice. Il cagnolino adora la sua padroncina e non appena lei termina, comincia a leccarle i piedi. Per Emma questa e' una grandissima manifestazione d'amore. Ride, li contorce e Arcy passa la sua lingua rasposa su di lei. La bambina osa un po', preme le dita contro il muso finche' quello non si apre. Arcy la asseconda e la mordicchia. Lei comincia a ridere e strofina i piedini su tutto il muso, fino alle orecchie e al collo. Il cagnolino lecca le sue caviglie, poi ritorna sul dorso del piede. 

A Emma questo gioco piace da impazzire, lo fa tutte le sere prima di andare a dormire. Quando Arcy muove la lingua su e giu' ad Emma viene spontaneo imitarlo e senza rendersene conto comincia a sviluppare uno strano desiderio ...... la sua lingua inizia a roteare, la bambina si lecca le labbra, poi le dita delle mani e sente un sottile e perverso piacere diffondersi nello stomaco, una sensazione mai provata prima. 
Guarda il cagnolino e immagina ........ come sarebbe leccare i piedi delle sue amichette ..........  o della madre ........ o di chiunque.

A scuola Emma guarda i piedi delle sue compagne. Li osserva, li scruta in silenzio. Vorrebbe provare, vorrebbe sfilare loro le scarpe e leccarli ....... 

Il tempo passa ed Emma cresce. Nei suoi quindici anni appena compiuti la ragazzina e' ormai una piccola donna. Il desiderio di leccare i piedi delle sue amichette e' sempre rimasto vivo in lei, in tutti questi anni, ma non ha mai osato. 

Ora, forse complice l'eta', i cambiamenti fisici, ormonali, Emma sente che non puo' piu rimandare e decide di invitare la sua compagna di banco, Giulia, a fare i compiti da lei.

Le due cominciano a studiare, ma Emma e' distratta, il suo pensiero vola ad Arcy e a quel pazzo desiderio che le ha trasmesso. Guarda le scarpe di Giulia, vorrebbe sfilargliele, ma come fare?

Poi d'improvviso le viene un'idea: camminare scalze in giardino durante una pausa dallo studio. E cosi' finalmente Giulia si toglie le scarpe. Le due corrono, si siedono a terra, ridono, si divertono. All'improvviso Emma si propone di massaggiarle i piedi. 
Giulia accetta, la prende come una gentilezza, ma la ragazza ha ben altro in mente. 

Tra una risata e l'altra Emma avvicina il naso alle dita di Giulia, annusandole. Le ragazze ridono, scherzano, ma Emma non si ferma e lentamente appoggia le labbra ai piedi dell'amica, li sfiora, li mordicchia. Il gioco le diverte, ma sta prendendo una strana piega. Entrambe avvertono qualcosa di strano, un'emozione che le sorprende, le eccita. 


                                                     
                         

Giulia socchiude gli occhi, reclina la testa all'indietro, ride. Tra l'imbarazzo e la  voglia di stare al gioco. Emma continua a strofinarsi sulla pianta, poi sul dorso fino ad arrivare sulla caviglia. Sale e scende, dapprima con le labbra, poi osa, estrae la punta della lingua e la bagna, la lecca. Giulia si sente prendere. Si lascia leccare da Emma che adesso le afferra i piedi con le mani per portarseli alla bocca. Lecca la pianta con vigore, poi si insinua tra le dita, succhia le unghie, le ricopre di saliva. Dei piccoli gemiti escono dalla bocca di Giulia. E' un piacere mai provato prima. Le due sembrano in perfetta sintonia. L'una legata all'altra. 
Emma non riesce a fermarsi, scende fino al tallone e risale, con quella piccola bocca rosa. In ginocchio, ad ogni leccata, ondeggia il bacino. 

Poi d'improvviso la madre le richiama. Devono rientrare. Le due sobbalzano e tornano in camera, ma non riescono a concentrarsi piu' ormai. Quel gioco occupa la loro mente. Tentano di chinare il naso sui libri, ma e' piu' forte di loro. Emma e Giulia si cercano con lo sguardo, si guardano complici in un silenzio fatto di strani imbarazzi. 
Da qui nessuno puo' vederle. Perche' non riprendere cio' che era stato interrotto? 

Non hanno nemmeno bisogno di dirlo, i loro occhi parlano da soli. Emma si inginocchia di nuovo, mentre Giulia si sfila le scarpe. In pochi secondi le ragazzine si ritrovano in quel loro mondo perverso e nuovo. Un vincolo piu' forte ora le unisce. Custodiscono un segreto, un piacere che non si puo' rivelare, che non si puo' condividere con altri. 

Il tempo passa e le due continuano il loro gioco, affinandolo e sperimentando nuove posizioni e nuove situazioni. Acquistano le scarpe insieme ed e' quasi sempre Emma a sceglierle. Le adora con il tacco a spillo e con i laccetti che fasciano la caviglia. 

Il gioco diventa per loro sempre piu' intrigante e irriverente, quasi una sfida con il mondo esterno. Vogliono farsi scoprire, vogliono eccitare, vogliono mostrarsi. 

Le discoteche e i locali notturni sono i posti che preferiscono. Si siedono sui divanetti e tra un cocktail e l'altro Emma comincia a massaggiare i piedi di Giulia, poi a baciarli e infine a leccarli. Si inginocchia sul pavimento e li adora, come fosse la sua leccapiedi di fiducia, lei, una contessina. 





Gli altri ragazzi la guardano e vedono quel suo culo muoversi lentamente, a ritmo della sua bocca, che apre e chiude come una puttana che fa bocchini ai cliente. E' irresistibile.

E poi c'e' Giulia, che a fatica contiene quelle imbarazzanti espressioni di piacere. Emma la porta all'orgasmo in una manciata di minuti. Le viene l'irrefrenabile istinto di masturbarsi, anche solo per sentire il dito scivolare dentro di se, bagnato, fradicio. Cosi' apre leggermente le gambe, ma non si tocca, no. Lascia quei guardoni voyeuristi immaginarla nuda ... mentre respira piano, ad occhi chiusi. 

E mentre Emma si consuma le labbra sulla pelle vellutata di Giulia, la sua mente viaggia, pensa, sogna, immagina. Immagina piedi maschili adesso, piedi di uomini, grossi, pelosi, sudati. Lei in ginocchio, sul pavimento, tremante di voglia, mentre si prosta per gratificarli. E la sua fica si bagna. La sente aprirsi, come un fiore, per poi chiudersi. Il respiro aumenta, la lingua scivola frenetica tra le dita di Giulia, la saliva scorre copiosa su dorso e pianta. L'orgasmo e' inarrestabile. Tiene le cosce serrate, le stringe piu' forte che puo', quasi a sfregare le  piccole labbra una contro l'altra, in una sequenza di spasmi silenti ma profondi. 

E' l'apoteosi. E cosi' esplode, insieme all'amica, in una perversa danza sincronizzata. Poi, un lascivo bacio saffico. 

Ma ora basta, Emma vuole spingersi oltre, sogna uomini e donne. Non importa l'eta', il colore della pelle, la professione. Il pensiero le infuoca le vene, la sconvolge, la ossessiona. 

Raccontarlo a Giulia potrebbe compromettere la loro sacra amicizia, ma Emma e' ormai determinata. Non e' una fantasia nuova dopo tutto e l'amica gia' sa. 

E cosi' arriva Roberto, il primo uomo di Emma. E' proprio Giulia a presentarglielo. Ha 45 anni, e' un imprenditore edile. 
L'uomo arriva all'appuntamento in abito elegante, viso pulito, occhiali scuri. Emma e' tesa, ma emozionata. Il locale questa volta e' un prive' d'alto livello. Solo gente selezionata. Solo belle donne. Solo uomini di potere. 


                                                     
 
                               

"Roberto, piacere!". La voce cupa e ferma arriva alla ragazza come un pugno allo stomaco. 
"Piacere Emma!". Lo sguardo di ghiaccio nasconde l'imbarazzo.

"Allora ragazze, sediamoci. Cosa prendete da bere?".
Le due lo seguono. Si siedono al tavolo e ordinano due cocktail. L'atmosfera comincia a riscaldarsi, mentre Emma accarezza il ginocchio di Giulia. E' cosi' che di solito cominciano. Lentamente la ragazza posa le labbra sul piede destro di Giulia.
Roberto le osserva, sotto gli occhiali da vip. Non puo' fare a meno di provare una certa eccitazione. 

Guarda Emma chinarsi e ondeggiare quel culetto tondo. La sua piccola bocca succhia le dita di Giulia, morbide, sottili. 
Mmmhhhhh, pensa Roberto, mentre comincia a togliersi le scarpe, poi i calzini. 
La mano sui pantaloni si muove da sola. Vorrebbe slacciarseli e tirare fuori quella bestia feroce che inizia ad urlare, ma si frena. Non puo' bruciare tutto cosi'.
Eppure e' difficile attendere, arduo resistere. 

Lentamente appoggia il piede destro sul fianco di Emma, accarezzandola e sollevando leggermente il top. La ragazza ha un brivido. Sente l'uomo avvcinarsi, ma non e' ancora il momento. 

Attimi infiniti, luci basse, profumi nell'aria. Emma e' ormai bagnata. Geme, piano. Cosi' Giulia.

Roberto continua. Trascina il piede ora sull'addome della ragazza, poi sulla tetta destra. Quei capezzolini duri solleticano le fantasie dell'uomo. La cerca, la vuole. Lei si fa trovare. Non indietreggia, sebbene non sia mai stata toccata da un uomo.

Lui prosegue toccandole il braccio, poi la spalla. Avanza verso il collo e poi sulla guancia. 
Emma ora sente le sue grossa dita tastarle il viso. L'eccitazione aumenta. Il cuore le batte all'impazzata. E' la prima esperienza con un uomo! 
Lui continua, le accarezza le labbra finche' lei non le dischiude per accoglierlo con tutta se stessa. 
Cosi' Giulia si fa da parte, contorcendo il bacino in preda ad un lieve orgasmo. 

Roberto e' ormai tra le labbra di Emma. Si lascia baciare, succhiare, leccare. Lei lo assapora curiosa, intensa, quasi con ingordigia. Sputa tra le sue dita e lascia che la saliva coli fino alla caviglia, per poi riprenderla e riportarla su, con la lingua. 

                                                 
                                            

L'eccitazione e' a mille. Si sente esplodere. Sul pavimento, a quattro zampe, come l'ultima delle sue serve. Lei, contessina. 

Ed ecco il cuore sobbalzarle nello stomaco, rimbombarle nelle orecchie. Scintille e lame infuocate le squarciano la mente, in quel piacere vizioso che la intrappola senza scampo. 

Roberto e' rapito dalla sua maestria. Spinge dentro di lei, le tasta il naso, gli occhi, il collo, poi ricade sulle labbra e infine nella bocca. 

In quei boxer il fiume di sborra sembra incontenibile e al riparo dal tavolino si lascia andare al desiderio. La sua robusta mano tiene l'asta salda, mentre scivola verso la cappella e risale, in un ritmo convulso. 

Emma non si ferma, non ancora. E' anche lei prossima all'apice del godimento. Succhia l'alluce, grosso, peloso, poi le altre dita, fino al mignolo. Sembra nata per questo. Lei, contessina, una vera lecchina. Ha il fuoco dentro. Un fuoco che la divora, che la prende totalmente, finche' non arriva. 
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

La sua fica fradicia pulsa in quelle mutandine di pizzo colorate. Ancheggia, assecondando quel piacere segreto. Ancheggia e succhia, finche' l'orgasmo non si esaurisce. 

Roberto appoggia ora il piede sul pavimento. Si ripulisce dalla sborra lentamente. Un'esperienza unica. Esilarante. 

"Ragazzina, quando ci rivediamo?". Emma non risponde. Torna a sedersi, mentre si asciuga il viso. Forse ci pensa. Poi guarda Giulia, che annuisce con il capo. 

"Presto!"







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