domenica 9 luglio 2017

ELENA LA NUOVA TROIA



Pomeriggio inoltrato, calura estiva, cicale arrabbiate. 
Passeggio sotto l'antico portico del mio harem, gustandomi il sapore pungente di questa sigaretta. D'improvviso un fruscio tra il fogliame olivastro del mio giardino. Non e' il vento, lo so per certo ormai, ma fingo indifferenza, mentre osservo con la coda dell'occhio. E' lei, la brunetta. Puntuale, come ogni venerdi', crede di non essere vista. 

Dovrei acciuffarla per i capelli e sbatterla al muro, afferrarla per il collo e guardarla dritta negli occhi, imbrattandole quel bel visino acqua e sapone con il mio alito al tabacco! 

Tanto so perche' e' qui, per vedere Marco. In effetti e' forse il cliente piu' affascinanante che ho. Sempre elegante e discreto. 

No, non voglio piu' rimandare. Mi giro di scatto e con passo deciso mi apro un varco tra le siepi. La brunetta non fa in tempo a scappare. 

"Hey ragazzina, allora? cosa stai facendo?!". 
I suoi occhi bassi evitano i miei inferociti. Mi piace ostentare il potere da padrona. 
"Allora, mi hai sentita?!". Le strattono un braccio, la prenderei a schiaffi se potessi. Un'insana perversione mi sta quasi obbligando a strapparle i vestiti di dosso, ma mi fermo. 

Niente, ha perso la lingua. Cerco di calmarmi e di sorriderle, forse con le buone e' meglio. Mi schiarisco la voce "Hmm, perdonami, per un attimo ho perso la calma, mi potresti dire cosa ci fai qui? sei su proprieta' privata. Come sei entrata?". 

"Mi scusi, e' che ..... ". Balbetta come una scolaretta di prima elementare. A guardarla non si direbbe poi tanto grande.

"Scusa, quanti anni hai?". Devo chiederglielo, non posso esimermi dal farlo. E' molto carina dopo tutto. Un po' formosa, quasi paffutella, ma nel giusto direi. La vedo bene come intrattenitrice, calze a rete e tubino nero. 

"Allora, quanti anni hai?". Sorriso falso sulle labbra. Devo mostrarmi gentile se voglio averla.

"17 signora!". 
"Mmmmmhhh, vai a scuola?".
"Si, l'ultimo anno delle superiori."
"Capisco. Come mai vieni qui? sappiamo tutte e due che non e' la prima volta ....".

La ragazzina abbassa di nuovo gli occhi. Fa tanto la misteriosa, ma ora gliela faccio passare io la voglia di giocare.

"Allora? devo forse torturarti per farti parlare?" altro sorriso falso "guarda che ne ho di strumenti li' dentro..". 
Finalmente si decide "Beh, c'e' un .... un ragazzo ..... che ... che vedo entrare qui ..... e ...".

Che tenerezza, d'improvviso le sue gote si dipingono di rosso
"E lo vorresti conoscere, non e' vero?". Annuisce lentamente, cosi' la prendo per mano. 

"Vieni con me, io ti posso aiutare! Tesoro!". 

Entriamo, la faccio accomodare nel mio ufficio privato. La ragazzina si guarda intorno, sembra leggermente sconvolta, ma si trattiene.

"Siediti, ti prego! ..... Dimmi, chi e' quest'uomo?".
"E' alto, veste sempre di nero, in giacca e cravatta. Viene qui verso le 3 del pomeriggio, tutti i venerdi', come oggi insomma."

"E tu vorresti conoscerlo ..mmmh!". La squadro dalla testa ai piedi, le giro intorno come uno squalo.
"Ragazzina ma tu sai dove ti sei cacciata?!". Ha l'aria ingenua. Ah! Crede ancora nell'amore. Che sciocca!

"Credo di si, ma non mi importa. Ormai sono settimane che non faccio che pensare a lui, dalla prima volta che l'ho visto!".

"E tu saresti disposta a fare ogni cosa per lui? per averlo?"
"Si!". Mi sembra piuttosto determinata, mmmm ..... 
"Ragazzina, alzati, fatti guardare bene!".
Alta circa 1,65, terza di seno, fisico leggermente ad anfora, culo sodo. 

"Se vuoi davvero conquistare un uomo, prima di tutto devi essere attraente. Lo sei, ma ..... dobbiamo lavorarci sopra!". 

La ragazzina annuisce di nuovo. Ho bisogno di vederla nuda.
"Ora spogliati!". Dopo qualche secondo di tentennamento finalmente sbottona la camicetta di lino bianca. Poi la minigonna. 

"Avanti, togliti tutto!". Reggiseno e mutandine cadono a terra. Due tette alte e sode ostentano tutta la loro magnificenza. Capezzoli scuri, pieni. Il mio sguardo ora scivola fra le sue cosce. Una leggera peluria ricopre quel fiore bollente. 

Le accarezzo una spalla, poi il braccio, infine il seno. Lo palpo a lungo, lentamente. Voglio sentire i suoi capezzoli gonfiarsi tra le mie dita. Li tiro appena. La guardo. Lei rimane in silenzio, sospira. Le piace, molto.
Scivolo sul suo ventre, mi soffermo sull'ombelico, spingo, poi giu'. Le accarezzo quel tenero pelo scuro, morbido, rado. La ragazzina stringe le gambe, chiude gli occhi, ma non mi lascio impietosire, anzi. La punta del mio indice si insinua in quella sua piccola fessura, gia' calda, bagnata. Entra lentamente, poi affonda. Infine esce, fradicio, come le sue mutandine buttate a terra. 

"Ahhh ahhhhh! Sei tutta bagnata al solo pensiero di lui! Ti piace proprio questo ragazzo!".
Abbassa di nuovo lo sguardo. La timidezza non l'abbandona.
"Dimmi, come ti chiami?"
"Elena".
"Bene Elena, vieni domani pomeriggio, alla stessa ora. Se vuoi davvero conquistare il nostro uomo, devi fare come ti dico".





"Ok'".
La ragazzina raccoglie i suoi abiti e se ne va. Senza dire una parola. Sembra spaventata, ma riconosco le gattine in calore. Ne allevo da anni! E questa e' una di quelle. Ormai non mi sbaglio. 


Il giorno dopo accolgo Elena con grande eccitazione. Ha un abito a fiori bianco, leggermente svasato e un paio di sandali bassi. Ha proprio un'aria da ragazzina ingenua. La cosa mi stuzzica, solletica le mie fantasie malate. 

"Ciao Elena, bentornata".
"Salve signora!". 
I suoi modi educati e da alta borghesia sono quasi irritanti. 
La faccio accomodare nel mio studio e la sottopongo ad alcune domande.

"Allora Elena, parlami di te, hai detto di avere 17 anni, hai un fidanzatino?".
"No Signora, sono single".
"Ma ne avrai avuto quacuno, dimmi ... racconta ...".
"Beh, si, ne ho avuto uno, ma e' durata poco, ci siamo lasciati mesi fa".
La ragazza comincia a raccontare piu' nei dettagli e scopro che ha avuto pochi rapporti, sempre e solo con lo stesso ragazzo. Un sesso noioso direi.

Decido di trasferirci di la', nella sala dell'addestramento. 
Entriamo, Elena si guarda intorno stupita. Tappezeria scura, stile Luigi XVI, divani in pelle, busti con harness, corde, catene, luci soffuse e travestimenti vari. La gabbia in fondo sembra turbarla piu' del resto. D'altronde, una scolaretta come lei, acqua e sapone ,... non poteva certo rimanere insensibile al "fascino perverso" della mia reggia. 

"Qui addestro le mie ragazze!". I suoi occhi neri esprimono sgomento. Credo vorrebbe scappare, ma la tengo per un braccio. 

"Ora, voglio che ti spogli e che indossi quell'abito scuro sul manichino!". Le indico un vestitino corto, molto stretto e scollato. 
La ragazza tentenna, ma lo prende, si spoglia lentamente e finalmente lo indossa.
E' molto sexy. Le giro intorno come uno squalo affamato, devo riconoscerlo. Ne ho scopate tante. La voglia non mi passa mai. 

Le accarezzo la schiena, poi, lentamente scendo verso il sedere, lo palpo, le infilo la mano sotto. Lei si sposta. La sculaccio, forte. Elena grida, "Ahiii!". 
Ha un bel culo. Continuo a palparlo, poi inizio a giocare con le mutandine, infilandole nello spacco e tirando dal basso verso l'alto e viceversa. Voglio strofinarle il buchino e anche il clitoride, voglio farla bagnare. La ragazza sembra impalata ma piano piano si lascia andare. La sento gemere appena, sospirare, come se volesse trattenere l'eccitazione, come se volesse nasconderla, ma e' piu' forte di lei. 
"Basta! Bastaaaa!". Elena tenta di sfuggirmi, ma la riprendo per un braccio e la sculaccio di nuovo.

"Ragazzina, ti faro' il culo rosso con molto piacere se continuerai a sfuggirmi!". Tace. Riprendo a strofinarle le mutandine e intanto le infilo un dito in quel piccolo ano, ancora intatto, ancora roseo. E' asciutto e stretto, strettissimo. Adoro la sensazione che provo ogni volta che devo addestrare una piccola schiava, mi fa sentire cosi' depravata! 

Passo il dito tra le sue grandi labbra, lentamente. Sono fradice, leggermente chiuse. La ragazzina fatica a rilassarsi, cosi' spingo un po', esercitando una lieve pressione e il mio dito entra dentro di lei. Lo spingo tutto e lo faccio ruotare. Aumento la spinta. La troietta comincia ad ansimare, con quelle cosce chiuse, serrate, come a proteggersi dalla mia invadenza.  





Comincio a sentirla godere, mentre solleva i lembi del vestito sui fianchi, mostrandomi quel culo da bambina. Le abbasso le mutandine e le allergo lo spacco. Sputo sul buco e lentamente riprendo a toccarlo, accarezzandolo, infilandomici dentro.

"Ahhhhh, ahhhhhhhhh, bastaaaaa!". Elena tenta nuovamente di sfuggirmi, ma gli slip tra le ginocchia le impediscono il movimento, barcolla, quasi cade a terra. La tengo salda per le braccia, la trascino verso una colonna e questa volta la lego con una corda. 
"Che ragazzina disubbidiente mi e' capitata! Vuoi stare ai patti o no? Dimmelo, e ti rispedisco subito da dove sei venuta!". 
La ragazzina non risponde. Abbraccia la colonna con i polsi legati, mentre riprendo a sculacciarla. Deve capire chi e' che comanda!

Singhiozza un po'. La cosa mi eccita. Piu' frignano e piu' mi bagno. Sono crudele? direi di no. 

Il suo culo comincia a diventare violaceo e di nuovo le allargo lo spacco. Mi avvicino, ci sputo sopra, apro appena il buchino e lascio che la mia saliva ci coli dentro. La vedo scivolare tutta intorno e andare giu'. Premo con l'indice. Entro ed esco. Il buchino si allarga e si restringe. E' una libidine. Sputo ancora, mentre Elena riprende a gemere. Il mio dito stavolta esce leggermente sporco, striato di marrone. Voglio farglielo assaggiare. Cosi' glielo infilo in bocca, le ordino di succhiarlo e lei ubbidisce.

"Brava Elena, brava la mia cagna! Succhia la tua merda! Ti faro' diventare la puttana piu' dissoluta di tutto l'harem!". 

Non appena sente le mie parole la ragazzina apre la bocca e sputa a terra, ma l'afferro di nuovo, obbligandola a leccarmi il dito. Il suo volto schifato mi guarda furioso. So che presto le piacera'. Se ha accettato di entrare qui dentro e di scendere a patti con me .... e' solo questione di tempo. 

La sua lingua agguanta il mio dito. Le bagno anche le labbra, il mento, la chiamo puttana, troia, cagna! Poi la mia mano scende, le tocco la fica, umida e piano piano inizio a schiaffeggiarla. Elena grida, muove il bacino. Urlo anche io "Troia, troia!!!! Sei una puttana anche tu, come me, come tutte le altre qui dentro! Guarda come ti piace farti prendere cosi', da una donna addirittura!". 
Elena non parla, sembra sconvolta, ma il suo viso mi dice che le piace. Le piace molto.

D'improvviso le sfilo il vestito. Elena resta nuda, completamente. 
Ora sembra ancora piu' spaventata, mi guarda, paonazza in volto. Prendo il frustino appoggiato sul tavolo. Leggo il terrore nelle sue pupille scure. 
"Ragazzina, devi essere addestrata .... e questa e' solo la tua prima lezione ...." le dico, mentre picchietto il frustino sul palmo della mia mano. Mi piace spaventarla, mi eccita. Sono sicura che eccita anche lei. 






Lo faccio lentamente scivolare sulla sua schiena, poi sul sedere, rosso, striato, a tratti violaceo, la picchietto. 
"Sai cosa piace al tuo uomo, ragazzina?". Elena non risponde, ma la vedo chiudere gli occhi e leccarsi le labbra. Continuo.
"Al tuo uomo piace il culo! Come a tutti gli uomini del resto. Porci!".
Sorride. Le basta pensare a lui che torna a brillare.
"Ma non le piace solo il culo, sai? ... gli piace anche qualcos'altro!".

Le infilo il mio dito medio in quel buco innocente, spingo forte e mentre inizio a masturbarla cosi' le faccio la rivelazione, "qualcosa che e' qui dentro!". 

Elena rimane allibita. Dio se mi eccita stravolgere le anime candide. Continuo a masturbarla con forza, mentre lei geme. Intanto punto il pollice tra le sue piccole labbra e premo, roteo, sfrego. Lei non puo' muoversi, e' ancora rigorosamente legata alla colonna di legno. La lascerei cosi' tutta la notte. Mmmhh, che istinti bassi mi stuzzica la ragazzina. 
Proseguo cosi' finche' non viene. La sento bagnarmi la mano come una fontana. 

"Ahhh, ahhh, ahhhhhhhhhh". Non credo che abbia mai avuto orgasmi cosi'. Quel suo fidanzatino deve averla appena appena sfiorata. 

Tolgo la mano, le accarezzo quel culo viola, le bacio la schiena, il collo, le spalle .... poi le labbra, piano. Per oggi abbiamo fatto abbastanza. 

La slego, Elena si riveste in fretta, barcollando, con le guance rigate dalle lacrime. Non mi avvicino, mi limito ad osservarla. 
Lei mi guarda senza dire una parola, poi .... sulla porta ... dandomi le spalle ...  "Ci vediamo domani, Signora .... arrivederci!". 





Elena e' una ragazzina ingenua, ma sa quello che vuole. Comincio un serrato addestramento con lei e la sottopongo ad un programma ideato su misura con Marco. Le faccio seguire una dieta alimentare specifica, a base di acqua e fibre, in aggiunta a lassativi leggeri che le facilitano l'espulsione. Oltre a questo deve eseguire degli esercizi fisici quotidianamente per rassodare alcune zone del corpo. Durante le ore di addestramento in villa, invece, la sottopongo a continue stimolazioni anali. Voglio che sia pronta per l'incontro con il suo principe azzurro, non appena avra' compiuto la maggiore eta'.

"Allora Elena, ormai mancano poche ore al compimento dei tuoi 18 anni. Sei pronta al grande passo?".

La ragazza si guarda allo specchio, le sue curve ora sono quelle di una donna elegante. Ha imparato a trarre piacere dal suo corpo in maniera nuova e diversa.

"Si, credo di essere pronta Signora. Domani saro' maggiorenne e finalmente lo conoscero' ".

Il giorno seguente Elena si presenta puntuale alla villa, convinta di doversi sottoporre all'ultima lezione di addestramento, ma ad aprirle la porta questa volta e' Marco. 


Nascosta dal tendone rosso dell'atrio, mi godo la scena.

La ragazzina sembra imbambolata, sorpresa e rapita da quella visione. Decido quindi di fare il mio ingresso.

"Ciao Elena, ben venuta!". Marco la mangia con gli occhi mentre Elena diventa rossa e abbassa leggermente lo sguardo. Non proferisce parola. 

Per stemperare la tensione offro ad entrambi da bere e dopo le prime battute esorto la ragazza a guidare il nostro ospite al piano di sopra. 

Con passo felpato raggiungo la stanza accanto, da cui posso osservare tutto senza essere vista. Un piccolo foro nel muro mi permette di spiare ogni loro movimento.

Mi siedo su un comodo sgabello e appoggio l'occhio alla parete. La ragazzina e' proprio intimidita. Continua a tenere gli occhi bassi, mentre Marco le accarezza i lunghi capelli, poi le spalle. Scende sulla schiena e si posa sul suo sedere. Sembra molto tenero. Lei sorride, ricambiando con una piccola carezza sul suo ventre. 
Sembrano quasi due fidanzatini. 

Poi lentamente lui le fa scivolare le spalline del vestito sulle braccia, sbirciandole dentro il reggiseno a balconcino. L'eccitazione di lei le fa gonfiare i seni, che si offrono procaci, mostrando i contorni delle areole. 

Marco non resiste, le fa scivolare il vestito sul pavimento e comincia a spogliarsi. Giacca, camicia, cinta, scarpe .... in pochi secondi rimangono entrambi con la sola biancheria addosso. 
Si abbracciano, in una danza quasi invisibile. Si sfiorano con le labbra, si annusano. 
Le mani di lui ora scendono lentamente sul sedere di lei, cosi' sodo e carnoso. Le sfiorano i lembi del perizoma, giocherellando nello spacco. 
Elena lo abbraccia forte, mentre sospira e tiene gli occhi chiusi. Marco le sfila gli slip, poi il reggiseno. La ragazzina e' un fiore, su quei tacchi a spillo e quei lunghi capelli che le accarezzano la schiena nuda. 

Ancora baci, poi .... Marco la gira, la prende per le spalle, seguendo la linea delle sue curve con le dita. La bacia, la lecca. Lei ha un fremito che la fa vistosamente vibrare. Sorrido. Fa tenerezza!

Lui prosegue, con lunghi baci. Scende fino a sfiorarle l'osso sacro con la punta della lingua. Lambisce le due fossette che si muovono al ritmo del suo respiro, sempre piu' intenso. 

Comincio a sentire un brivido anch'io. Allargo le cosce e comincio a toccarmi. Sono bagnatissima. Guardo nei miei slip e vedo un grosso alone. Questa ragazzina mi fa eccitare come una puttanella! 

Elena non si muove, mentre Marco le allarga lentamente le natiche. Le guarda, le bacia, le lecca. Le sue dita scorrono dolcemente in tutte le direzioni. L'annusa, come un animale. Affonda il naso in quella casta fessura. La ragazzina si lascia toccare, poi .... si adagia lentamente sul letto, ancora intatto, e Marco puo' finalmente vederle il buchino aprirsi e chiudersi. 


                                                                                    




Mmmhhh, Elena ha un culo bellissimo, rotondo, aperto .... continuo a penetrarmi con le dita, ma sento che non basta, ho bisogno di qualcosa di piu' grosso. 

Mmmhhhhhh. La ragazzina e' ora completamente spalancata e Marco le ha appena infilato un dito nell'ano. Lo fa entrare lentamente, per poi ruotarlo ed estrarlo. Lo annusa, lo lecca, inizia a succhiarlo con quell'eccitazione che lo contraddistingue dagli altri miei clienti. Elena sembra ancora un po' rigida, ma lui le accarezza le cosce, le bacia ogni centimetro di pelle che circonda la sua natura profumata. E lei lentamente si dischiude. Marco allarga ora le sue grandi labbra, gonfie, rosate. Le bacia a lungo, le stringe il clitoride tra i denti, poi torna di nuovo su, ad impossessarsi di quel buchino che adora. 

Ne stimola di nuova l'apertura, infilando un dito, poi un altro. Ruotandoli e muovendoli alla ricerca del suo piacere. La ragazzina geme, strofina i suoi seni sulla coperta mentre ondeggia quel bacino stretto. Lui le tiene le natiche ferme, aperte e di nuovo con la bocca tenta di suchiarle quella fessura aspra. Lei apre il buchino, vuole farlo entrare. E' troia, una troietta alle prime armi. 

Marco infila ancora la mano, questa volta i suoi movimenti sono piu' rapidi. Vuole farla venire, farla venire con il culo, ma ancora di piu' vuole cibarsi della sua cacca. Cosi' insiste, mentre le dice quanto sia bella. Lei si contorce, ansima. Non lo ha mai dato ad un uomo. Tutto quello che sa gliel'ho insegnato io. 

Sentire i suoi gemiti mi fa venire voglia di prenderlo anche a me. Ho il mio fedele dildo nel cassetto, devo ungermi un po'.

Marco spinge sempre di piu' e le infila 3 dita. Lo vedo allargarle il buco e leccarsi i polpastrelli sporchi di cacca. Elena lo aiuta, dilatandosi le natiche. All'improvviso vedo uscire le prime tracce di cacca. Lui l'afferra con cupidigia, baciandole i contorni dell'ano. Poi, mentre lei continua a spingere, producendone altra, Marco apre la bocca e comincia a succhiarla. L'avvolge con le labbra, chiude gli occhi e ne divora un pezzo, poi un altro. La sua lingua rotea nella fessura dischiusa, la pulisce, la lubrifica, poi di nuovo fuori, verso il basso, a cercarle la fica aperta e bagnata. La raggiunge, la possiede, mentre la pizzica con la barba rada e lei scalpita, come una puledrina. Divarica le gambe finche' puo' e lo lascia entrare con la bocca, con le dita, magari sognando di essere presa con qualche oggetto oltre che con il suo cazzo. 

Marco sembra divorarla, mentre Elena continua a ricoprirgli il viso di cacca. Ne e' cosi' goloso, quasi posseduto. Stacca dei pezzi e li fagocita. Lo vedo godere come mai prima d'ora. Si, lo ammetto, ogni tanto spio i miei clienti. Mi eccita. Se posso, li filmo anche, a loro insaputa, per rivedermeli o, in casi estremi, minacciarli. 

E intanto il mio dildo entra ed esce. Riesco a spingerlo fino al limite, ormai e' una consuetudine per me. Il godimento e' massimo. 

Si accentua mentre assisto allo spettacolino. Finalmente Elena e' con il suo uomo e Marco ha una novellina da allevare a suo piacimento. 

Ora la sua bocca e' strapiena di cacca, le guance e il mento ricoperti completamente e le sua mani ne cercano altra, mentre scivolano sulle cosce di Elena. Di colpo l'afferra per il bacino e la gira verso di se'. Le bacia i seni candidi e piccoli. Li sporca con quella bocca depravata, le importuna il tenero ventre succhiandole l'ombelico, mordicchiandole la pelle elastica che circonda il pube. Le lecca il triangolino e le solleva le ginocchia per dominarla senza riserve. 

Ormai e' tempo di farle sentire tutta la sua eccitazione. Si sdraia sopra di lei e la prende, l'abbraccia forte, le bacia il collo, ricoprendola di cacca, spalmandogliela in ogni parte del suo delicato corpo. 

Elena si lascia prendere, mentre lo avvinghia e gli bacia le labbra, le spalle possenti, il collo liscio, a tratti ricoperto dalla barba. Lo annusa, ne assorbe il sapore, l'odore. Geme piu' forte. 

Hhhmmmmm, il dildo non e' abbastanza, devo trovare qualcosa per soddisfare tutta la mia eccitazione! Voglio il manico del frustino. Quello con cui bacchetto le mie sottoposte. Ha una grossa impugnatura e mi prende la mente. Hhhmmmmm 


                                                                       




I due intanto rotolano nel letto, sporcando le bianche lenzuola di lino. Marco torna ad annusarla sul buchino. Lo apre di nuovo, gli piace ammirarlo mentre si apre e si richiude. Elena ride. Poi in piedi, a gambe aperte, al centro della stanza, aspetta che il suo amante si sdrai sotto di lei per sedersi sul suo naso e offrirgli nuova cacca. Marco si stende ai suoi piedi ed Elena gli porge il suo culo. Altra cacca scivola sulla sua lingua, un altro pasto succulento! Lei si svuota, felice di dargli tutto cio' che lui desidera. 
La stanza e' pregna del suo odore. Tutto sa di lei, lenzuola, cuscini .... Marco e' al culmine del godimento. 

Anche il mio orgasmo sta per arrivare. Con un dildo nel culo e il manico del frustino nella fica! 
In ginocchio sul pavimento mi sento gemere, cercando di tapparmi la bocca per non farmi udire dai due amanti. Continuo a guardare .... non posso smettere. 

Ora Elena si inginocchia, cercando il cazzo di Marco. Lo succhia, con avidita', mentre porta le mani sulle sue palle gonfie e piene. Passa la lingua in ogni angolo, lo scappella, lo mordicchia, finche' lui non ne puo' piu' e le prende la testa, scopandole la bocca. Lo so, come ogni uomo, sogna di venirle in bocca. Per lei e' un'esperienza totalmente nuova, ma non si tira in dietro, non si sottrae. 
Lui sembra quasi venire, ma non vuole godere cosi'. Vuole prenderle il culo. 
Di colpo si alza e le mette a pecora. 
Le allarga le natiche, aprendole di nuovo il buchino, sporco, intriso di cacca. Vorrebbe leccarlo, mangiarlo, divorarlo! Ci torna sopra con la bocca, le infila la lingua, la succhia, mentre lei gode. Testa bassa, fronte sul pavimento, culo in alto. La visione e' fantastica. Vorrei essere li' anche io a baciare il culo di quella puttana! Di quella ragazzina ingenua che sta diventando una troia degna del mio harem. 

Marco la apre, con delicatezza. Poi, punta la cappella su quel buco ormai morbido e spinge. La penetra, scendendo in profondita', sfondandole lo stomaco a forza di colpi. D'improvviso lo estrae, striato di marrone, sporco, lurido, perversamente eccitante. Elena si volta, guarda il suo uomo dietro di lei, lo vede scappellarsi e leccarsi le dita. Vorrebbe leccarle anche lei, come una gattina impertinente, ma lui riprende a possederla con quel suo duro bastone. La ragazzina urla. Le piace scalpitare, farsi sentire. Lui e' sempre piu' eccitato. Sta per venire. Spinge caparbio e finalmente la riempie con il suo seme bollente. Una fontana di piacere le sgorga dentro, mischiandosi ai rimasugli di cacca che Marco riprende a leccare. 

Il mio orgasmo e' ormai in arrivo. Non posso piu' rimandarlo. Devo assecondarlo. Chiudo gli occhi ed esplodo sul pavimento. Il cuore in gola, il sudore sul mio corpo .... resto cosi' per qualche secondo ... poi .... di nuovo gli occhi puntati su di loro. 

Elena cerca le labbra del suo amante. E' proprio innamorata quella ragazzina. Lui non si sottrae. Ricambia ogni effusione. La prende, la stringe, la riempie di dolci baci. Ma lei non e' ancora venuta. Leggo l'attesa nei suoi occhi. Non osa chiedere ma spera. 

Vorrei raggiungerla io, con il mio frustino, come spesso facevo durante l'addestramento. La troietta veniva, poi mi ringraziava. Cosi' l'avevo abituata. A prostarsi alla sua padrona, a baciarmi i piedi, a leccarmeli. Mi piaceva insultarla. Godevo ad umiliarla. 

Ora invece si fa tenera. Cerca il suo amante con le mani, lo accarezza sul petto villoso e si sdraia a terra, offrendogli ancora il suo corpo, invitandolo ad approfittare di lei, ancora una volta. 

Lui non chiede altro. Si sdraia su di lei e di nuovo la prende, la riempie, la avvinghia. I due si baciano intensamente, passandosi con la lingua ogni residuo di cacca che Marco ha ancora tra i denti. Ora anche lei gode di questo. Le ho fatto mangiare la mia merda quando era ancora una novizia. Non voleva sottostare ai miei comandi, ma con il frustino in pugno era un gioco da ragazzi farla ubbidire. 

A vederla oggi direi che sono stata un'ottima maestra, una perfetta padrona! Ahahahahahah

Mentre ricordo il recente passato, la sento ansimare .... ora finalmente e' giunto anche il suo momento. Elena inizia a godere, stretta al suo uomo. Si sente possedere, riempire. I due si rotolano da una parte all'altra della stanza. Si stringono, si contorcono. Si amano. 
Poi, finalmente la ragazzina urla. Quel piacere folle ha conquistato anche lei. Il mio istinto e' quello di correre a leccarle la fica, come quando volevo premiarla per avermi dato il suo orgasmo. Ma non posso, cavolo! Me ne sto qui, a spiarli, zitta e ferma. 

Li vedo rilassarsi a terra, occhi chiusi, bocche ansimanti. 
Elena e' stata davvero brava. 

E ora, la ricompensa che ricevero' sara' davvero alta questa volta. 
Ma questo, non e' che l'inizio. 
Ho grandi progetti per lei. Grandi!





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